Borgagne è un piccolo centro salentino a 5 Km sia da Melendugno (di cui ne è frazione) sia dalle marine di Melendugno.
“Borgagne” deriva da Borgo d’Agne, cioè Borgo dell’agnello, come già nel XIV secolo veniva chiamata questa località, caratterizzata da attività prettamente agricolo-pastorizie. Si chiamò anche “Conca”, in relazione alla posizione del paese, e anche “Vrani”, chiamato così dai vicini centri della Grecia Salentina. Vrani in tutta probabilità si rifà al greco “ranìs”, cioè “acqua”, per indicare una zona paludosa.
Un pò di Storia – Il Castello e la Chiesa Madre
Nel 1464 il paese passò nelle mani di Gaspare Petrarolo, e nel 1497, il figlio, Bellisario, decise la costruzione dell’imponente “Castello “Petraroli” (via castello).
Il Castello è un edificio a due piani a pianta quadrata, con cortile centrale e una torre difensiva circolare, sulla quale è scolpita l’arma del Petrarolo; pertinente è la piccola Cappella del Rosario. Di grande importanza storica è la Chiesa Madre che fu ricostruita nel XVIII secolo e di recente è stata completamente restaurata. Dedicata alla Purificazione della Vergine, la chiesa, a navata unica, coperta a volte e con facciata barocca, possiede quattro altari, due per lato. Il secondo altare sulla destra ha una tela del 1630, che rappresenta, sotto l’immagine di una Vergine, una veduta del borgo.
Il Centro Storico
Il centro storico di Borgagne conserva importanti testimonianze architettoniche (XVI – XVII sec.). Vi è, in particolare, un’eccezionale “casa-torre” (XVI sec. – via Castello ang.via Conc.Laterano), con archetti pensili, una colonna angolare e i monogrammi di Cristo e della Vergine, di notevole valore decorativo. Le altre abitazioni del centro storico di Borgagne (via Conc.Laterano e via IV Novembre), meglio conservate rispetto a Melendugno, rientrano nella categoria case “a corte” (XVI – XVIII sec.), costituite da almeno due unità abitative affacciate su di un’area comune: il cortile. Qui si svolgevano gran parte delle attività quotidiane e in questo luogo della casa c’erano i depositi per le derrate alimentari e il pozzo da cui attingere l’acqua.
Quarta foto di Luigia Ciaffoni, quinta foto di Annamaria Rizzuni
La Chiesa della Madonna del Carmine e il frantoio
La Chiesa della Madonna del Carmine ( P.zza Madonna del Carmine ) fu edificata nel 1619 ma nel 1690, durante lavori di restauro, un incendio distrusse il soffitto ligneo a spioventi. All’interno vi è un affresco della Vergine che raffigura, così come la tela della chiesa madre, Borgagne nel ‘600. Da notare, sulla facciata di entrambi i suddetti edifici sacri, lo stemma civico di Borgagne, composto dall’iniziale B sormontata da due cornucopie, tre spighe e tre stelle a otto punte. Importante testimonianza della vita contadina del paese e del suo territorio, è il Frantoio semipogeo “Sciurti” ( Via Lecce ), di tanti ( Anche in Melendugno ) l’unico fruibile, rimasto in funzione fino al 1972 e di proprietà comunale dal 1988. L’impianto sembra risalire al ‘500, vista la presenza, al primo piano, di un palazzo coevo. Il frantoio, che costituisce il seminterrato del palazzo, presenta una planimetria di tipo ” A Camera “. All’interno dell’ambiente principale, dove si svolgevano le varie fasi della lavorazione, si trovano: le “sciave” (Contenitori per il deposito delle olive ), i resti del torchio ligneo “alla genovese”, le pile di pietra leccese per la ” Postura dell’olio ” ( Deposito dell’olio ), le cinque presse idrauliche, i pozzetti di decantazione (depositi per la raccolta dell’olio appena pressato) e la vasca con le tre pietre molari.
Si registra, come curiosità, la presenza sui muri di segni e numeri riportati a matita corrispondenti alle “vascate” ( Quantità di olive ).